giovedì 3 giugno 2010

Una giornalista incorruttibile


Elena è una  bella donna sulla quarantina, sposata e madre di due figli. è un mora alta, prosperosa, con un gran sedere sodo. E' consapevole di essere una donna procace e si veste sempre in modo molto femminile, a volte un pò provocante ma mai volgare; al lavoro ( fa la giornalista in un quotidiano , scrive articoli di arte e cultura ) ha fatto arrapare un sacco di colleghi e molti ci hanno provato, ma da quando è sposata non ha mai tradito suo marito. E' al corrente di tutti gli eventi artistici e culturali della sua città e dedica sempre molte energie alla ricerca delle fonti per i suoi scritti. Fu molto contrariata quando il direttore la convocò nel suo ufficio dicendole che doveva scrivere un articolo su quello che sembrava un fenomeno sociale emergente: i club privè. Elena protestò:  perchè proprio lei ? Non c'era qualcuno in redazione più adatto... qualche collega maschio , per esempio ? Il direttore fu inamovibile: Era un pezzo di sicuro richiamo e doveva scriverlo lei , era di sua competenza. L'articolo doveva uscire tra due giorni. Elena era preoccupata: di solito scriveva su spettacoli, concerti, rappresentazioni teatrali, convegni, mostre, e simili. Sempre a tali eventi presenziava lei stessa, ed in seguito scriveva il pezzo; stavolta però avrebbe preferito evitare . Cercò fonti e ispirazione su agenzie di stampa , o direttamente in Rete ma trovò niente o quasi niente.. Era in un grosso dilemma. Avrebbe potuto scrivere un pezzo di fantasia ma questo era contrario alla sua etica professionale, e certamente non sarebbe stata obiettiva : aveva , si rese conto, un sacco di pregiudizi verso quegli ambienti. Alla fine, decise che doveva fare come sempre : andare di persona in uno di questi club. Ce n'era uno vicino, il Divina club, situato in un elegante villa con giardino appena fuori città . Provò a telefonare e fu fortunata, il club di mattina era chiuso ma le fu passato il proprietario, che la invitò a passare dal club la sera stessa. Chiamò anche casa per avvertire dell'uscita era fuori programma, ma preferì rimanere sul generico e disse a suo marito che doveva andare ad una festa mondana.. Era inutile dirgli la verità, lui si sarebbe preoccupato per niente. Il locale apriva tardi, alle undici di sera. Dopo una tranquilla serata in famiglia, andò a prepararsi e si vestì da sera come se andasse in un qualsiasi locale, optando per una sandali eleganti col tacco, e smalto rosso ai piedi,  un semplice vestito nero leggero non troppo scollato con uno scialle , niente calze ( faceva abbastanza caldo ). Si guardò allo specchio prima di uscire e si piacque molto. Al club si qualificò e dopo avere lasciato gli effetti personali al guardaroba, si guardò intorno. Il locale aveva un arredamento sobrio ed elegante ; sembrava più un night club di alto livello che una discoteca per giovani. Giravano cameriere discinte, e una bella ragazza serviva al bar. Elena vi si diresse subito per prendere un drink ; era imbarazzata, si sentiva al centro dell'attenzione e non conosceva nessuno. Mentre sorseggiava il cocktail che le era stato offerto, si guardò intorno: c'erano numerosi uomini soli ed alcune coppie,tutti avevano un'aria rispettabile, riflettè, e finora non aveva ricevuto nè un tentativo di abbordaggio nè le era stato indirizzato un complimento volgare, cose che invece le accadevano di frequente un pò dappertutto. Si sentì chiamare : " La signora Elena  Rossi ? " Le venne incontro un bell'uomo elegante e  distinto in giacca e camicia   che si presentò come Mario, il titolare del club. " Signora, lei è bellissima, sono incantato .. Questo è un piccolo segno della mia ammirazione " disse , porgendole un mazzo di rose rosse. Un diffuso rossore di imbarazzo e di soddisfazione apparve sul volto di Elena: mai si sarebbe aspettata una simile accoglienza. Mario si rivelò un conversatore amabile e leggero; mentre parlavano, Elena notò che l'uomo emanava una forza appena celata dalla gentilezza.
Dopo una piacevolissima mezz'ora di chiacchere che servirono a sciogliere il dialogo, finalmente Elena si ricordò del motivo che l'aveva condotta lì e  pertanto decise di entrare in tema.
" dunque signor Mario... Lei sa perchè sono qua " disse. " Ti va se ci diamo del tu ? A quanto ho capito, tu vuoi scrivere un articolo sui club privè e magari sul Divina Club in particolare " " Certo , Mario. Vedi, devo ammettere che prima di entrare qua avevo dei grossi pregiudizi e mi ero fatto un'idea sbagliata su questi club .. credevo fossero delle specie di bolgie dantesche " disse lei. " E perchè mai ?" fece lui .. sembrava sinceramente meravigliato. " Vedi Elena, io sono convinto che TUTTI abbiamo bisogno di un pò di sano sesso e di trasgressione, e questo è un luogo dove ci si può lasciare andare in tutta sicurezza. Sia i singoli che le coppie che vengono qua sono sottoposti a controlli medici e non c'è pericolo di malattie; inoltre, c'è un servizio d'ordine efficiente che assicura che nessuno possa essere costretto a fare niente se non lo vuole. Quindi, qua si può avere la trasgressione senza rischio! Io mi ritengo un filantropo" disse lui con un sorriso da gioconda stampato sulla faccia. " ha ha ha ha ! " proruppe lei in una risata; il punto di vista di lui l'aveva sinceramente divertita. " accidenti, che spettacolo  Elena ! devo farti ridere più spesso " fece lui, ora incantato dal ballare del suo gran seno.. " Ma dai, non andare fuori del seminato " rispose lei, sorridendo. La serata si stava rivelando molto meno difficile del previsto, anzi .. era spassosa ! L'uomo la stava molto discretamente corteggiando e questo la riempiva di soddisfazione .. Le sembrava di essere ritornata indietro di anni !!! " Dunque , caro Mario , ti dirò che adesso mi sento molto più vicina alle tue posizioni ma non del tutto. Mi spiego meglio: io credo che pur essendo questo un ambiente rispettabile, esso sia comunque frequentato da persone particolari, un pochino deviate .. " " Ma come Elena ? L'amore ed il sesso sono le cose più belle del mondo, sei d'accordo sì o no ? " " Si, ma io lo faccio solo con il mio compagno e sono certa che niente di quel che accade qua stasera potrà sedurmi o anche solo interessarmi .. Io faccio sesso solo con il mio uomo !!! " Lui rispose con modi affabili : " Bene, se credi questo non voglio farti cambiare idea per forza, ma adesso vieni , ti faccio fare un piccolo tour " la portò in giro per il club, che aveva diverse sale, un giardino all'italiana con dei percorsi illuminati in mezzo ai fiori , dove lui le offrì fragole e champagne sotto la luce della luna, e anche una piccola discoteca dove lui le insegnò qualche passo di tango argentino ( forse, anzi senz'altro stringendola un pò troppo, ma senza tentare approcci più pesanti) . Elena stava bene . Ricordando però il motivo della sua visita, si rivolse a Mario dicendo : " Ma.. scusami, io non ho visto quasi niente di particolare .. Dove è che si fanno certe cose qui ... ? " " Di sopra " rispose lui, " Vedi quelle scale ? Conducono alle stanze dove si appartano le coppie ed i singoli " " Ma... davvero, se vado via così non avrò niente da scrivere .. " e lui dopo un attimo di riflessione " OK, una soluzione ce l'ho , la dark room " Elena non aveva idea di cosa lui parlasse. " Beh, una dark room è una stanza buia dove si possono vedere gli incontri sessuali che avvengono nelle altre stanze. Solitamente in una dark room possono esserci diverse persone, ma noi abbiamo anche piccole dark room 'private' ed io ti porterò in una di esse : là sarai sola, potrai vedere ma con la sicurezza che nessuno possa molestarti" Mario prese Elena per mano e la condusse di sopra lasciandola all'ingresso di una piccola stanza tutta tappezzata di moquette nera e la chiuse dentro dicendo : " la stanza posso aprirla dall'esterno solo io con una chiave. Penso che un quarto d'ora sia più che sufficiente;  ad ogni modo  tu quando ne hai abbastanza, mi chiami con questo citofono "  ed uscì chiudendo la porta e lasciandola al buio. Dopo pochissimo lei si rese conto che c'erano quattro aperture circolari di una decina di centimetri di diametro. Ce n'erano due su una parete e due su quella opposta. Su ogni parete le due aperture erano vicine , così che sarebbe stato facile passare da una scena all'altra. Tutte le aperture erano a poco più di un metro da terra, e per guardare dentro ci si doveva inginocchiare; d'altronde, sul pavimento c'era un tappeto molto alto, dove si poteva stare in ginocchio con relativa comodità.
Elena si affrettò al primo foro a destra, era molto curiosa, e vide .. niente ! C'era una stanza vuota in cui campeggiava un grande letto circolare con coperte rosse . nella seconda apertura le si presentò una scena che catturò la sua attenzione e la lasciò senza fiato. Quel che vide fu : c'era un uomo di colore corpulento e poderoso , dotato di un cazzo veramente grande, Elena non aveva termini di paragone per quel cazzo. L'uomo era mollemente reclinato su un letto , ed una donna dall'aria esotica ( forse araba, pensò Elena) lo stava spompinando. la donna era adagiata sul petto dell'uomo e indossava una specie di camicione bianco, si indovinava piuttosto prosperosa e ogni tanto Elena aveva una visione del suo gran seno bianco.

Quel che affascinava Elena era l'animalità della scena e la dedizione e l'espressione di estremo piacere sul volto della donna. Ella sembrava completamente conquistata dal godimento che provava nel segare e spompinare quel cazzo, lo adorava con la bocca. Era come se la donna avesse scambiato tra loro le sue due bocche o avesse un collegamento diretto tra bocca e vagina, pensò Elena. Una scena di sottomissione totale. Elena non perdeva un secondo di quel che vedeva. Era così presa dalla scena che avrebbe potuto essere sorpresa facilmente.. Con improvviso allarme si guardò intorno nella debolissima luce : era sola. Tornò a guardare i due amanti.. Adesso lei si era tolta la camicia rivelando una specie di body nero trasparente che sembrava fatto per esaltare le sue tette enormi adagiate sul corpo dell'uomo ed il suo corpo da sirena.
Elena era molto turbata, sudava un pò e sentiva ormai un gran calore tra le cosce. L'uomo cominciò a muovere lentamente il bacino per andare incontro a quella bocca e ora lei si muoveva sempre più scomposta cercando di ingoiare quanta più carne poteva, e ormai sembrava di assistere ad una scopata in bocca più che ad un pompino. Elena non avrebbe mai creduto che un rapporto orale potesse essere così coinvolgente.  Poi con la coda dell'occhio colse un movimento accanto a lei e si rese conto che nel pertugio della stanza prima vuota a pochi centimetri da lei qualcuno aveva introdotto qualcosa ... un cazzo!! Elena si ritrasse nel buio, sorpresa e impaurita; balzò verso la porta per fuggire. Stava per aprire e andarsene, si voltò : il cazzo era ancora lì, a riposo, nel foro, Elena pur nel buio ne vedeva bene l' imponente profilo. Riflettè: era protetta da una parete divisoria e quindi non correva rischi, e il proprietario di quel cazzo non poteva vederla, così come lei non poteva vedere lui. Anzi, se avesse voluto avrebbe potuto morderlo o ferirlo .. Era lui casomai, ad essere un temerario! si avvicinò riprendendo la posizione di prima . I grugniti del lui della coppia indicavano che era prossimo all'orgasmo.. Si voltò a guardare il cazzo a pochi centimetri dal suo viso. Anche in penombra si capiva che era un cazzo eccezionale.. Non lunghissimo ma grosso , molto più grosso di quello di suo marito pur essendo chiaramente del tutto a riposo!!! Chissà come sarebbe stato in piena erezione.. Elena timidamente lo sfiorò con le dita. A quel contatto subito il cazzo prese vita. Elena era eccitatissima e rossa in viso.. prese coraggio e lo impugnò . Al di là della parete udì un " ahhhhh ... " di soddisfazione.. Tornò a guardare i due amanti. L'uomo stava per venire.. La donna lo segava con passione ed aveva una buon metà del cazzone in gola.. Elena meccanicamente cominciò ad andare su e giù con la mano, lo sentiva imgrossarsi nel palmo con velocità sbalorditiva. Ancora un pò , pensò, e sarebbe stato impossibile da prendere in bocca..   Si girò a guardarlo,era maestoso e  una stilla di liquido  si era formata sulla cappella. La raccolse con le dita ... La portò alle narici .. Fu stordita da quell'odore di maschio. Impugnandolo , passò le labbra sulla pelle e poi sulla grande cappella , quindi tirò fuori la lingua e iniziò prima a leccarlo timidamente e poi a divorarlo con la bocca. Quel cazzo la esaltava ... Per fortuna c'era una parete in mezzo, altrimenti si sarebbe data a quello sconosciuto: la voglia era insopportabile. Improvvisamente sentì schiavacciare alla porta, uno spiraglio di luce violenta la ferì e sentì dire " Elena, tutto bene ... ? " Seguito da un lungo momento di imbarazzante silenzio. Era successo che Elena aveva perso la nozione del tempo ed in realtà era quasi un'ora che era nella dark room, e Mario era tornato su a vedere cosa le era successo. Era annichilita dalla vergogna e non riuscì a dire una parola in risposta a Mario. Fu perciò grata del fatto che la porta venisse richiusa rimettendola al buio ... Registrò un fruscio di vestiti. Sentì che la gonna le veniva alzata e qualcosa di duro e caldo le veniva appoggiato con decisione in mezzo alle natiche , mentre la voce di Mario ora sopra di lei disse solo" Continua quello che facevi prima ... " Elena non voleva, ma un languore invincibile si era impossessato di lei. Di fatto non mollò la presa su quel cazzone largo mentre Mario tranquillamente le scostava il perizoma e la penetrava di colpo, con facilità. Era la prima volta che prendeva un cazzo che non era quello del marito.. Questo nuovo cazzo era più grosso ma sopratutto era lungo e nervoso, durissimo e caldo .. Fu sbattuta senza ritegno, l'uomo doveva essere molto eccitato dalla improvvisa occasione insperata.I colpi violenti che riceveva dall'uomo infoiato dietro di lei la scuotevano tutta e trasmettevano piacere anche all'uomo dietro la parete, che dai gemiti doveva avere capito tutto. Dopo cinque minuti di questo trattamento Elena venne urlando tutto il suo piacere.
Non si era ancora ripresa che Mario la guidò verso la porta e le disse : " vieni, andiamo di là... " indicando la stanza con il letto circolare dove c'era l'uomo col cazzo enorme.


Tornò a casa quasi all'alba;fu fortunata che suo  marito dormisse altrimenti sarebbe stata di sicuro scoperta.  Era stata chiavata per tutta la notte dai due uomini , a turno e contemporaneamente. Era completamente sfatta in viso , tutti i buchi erano gonfi e arrossati, e impiastricciata ovunque dei suoi umori e di sperma .


L'articolo che  uscì sul giornale diceva un gran bene dei club privè.

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