martedì 29 giugno 2010

Una vacanza imprudente

La vacanza era iniziata subito male... Marika in quel momento si trovava in un vecchio tassì in compagnia di un arabo barbuto e poco rassicurante ed in cuor suo malediceva un uomo di tredici anni più vecchio di lei che rispondeva al nome di Marco. L'aeroporto da cui era appena sbarcata insieme a qualche centinaio di turisti stava sfilando in lontananza e lei era sempre più sola insieme al tassista, diretta a Sharm El Sheikh per una vacanza solitaria. Era sola, sentiva, per colpa di Marco, quell'uomo sposato che l'aveva fatta impazzire di passione e di piacere in lunghi pomeriggi d'amore possedendola con il suo gran cazzo, e che la teneva sulla corda da più di due anni ormai, senza decidersi nè a lasciarla nè a mettersi con lei. Col risultato che adesso si trovava in una situazione poco invidiabile e quasi pericolosa. In realtà il giovane tassista con la barba si rivelò un uomo piuttosto tranquillo , gentile e disponibile. Fu felice quando Marika , che fino ad allora aveva parlato in inglese hche conosceva bene perchè era stata per anni negli USA, tirò fuori con timidezza il proprio arabo. Marika, nonostante fosse un pò pazza in faccende amorose, era tutt'altro che una sprovveduta : sapeva diverse lingue e ne stava studiando di nuove proprio in quel periodo, lavorando e frequentando l'università a Firenze. Aveva ragione di preoccuparsi perchè era sola , essendo una ragazza ancora giovane , di 35 anni, ed era proprio il tipo che poteva far bollire il sangue agli uomini arabi: piccola, castana chiara con occhi grigiocelesti, molto morbida e ben fatta con un gran culo sodo, vita stretta e due grandi tettone. Il viaggio si concluse felicemente : nonostante il caldo ed il sole si stava bene perchè il clima era secco e Marika fu soddisfatta dell'albergo che era grande ma accogliente con personale gentile e disponibile. La cucina non era il massimo ma Marika era venuta a Sharm sopratutto per la sua grande passione : il mare e lo snorkeling. Marika faceva vita molto tranquilla ; la mattina si svegliava tardi e dopo colazione faceva una puntatina al mare, nelle ore più calde tornava in albergo e girellava per negozi o bazar fino a pomeriggio inoltrato, poi tornava al mare per un bagno più prolungato e alla sera partecipava alla vita notturna in modo limitato e discreto. Marika comunque, anche se si sentiva un pò sola, stava bene anche se le giravano un pò le scatole perchè M. non la chiamava mai, o quasi. Ovvio il fatto che una ragazza voluttuosa, sola e che parlava la lingua venisse subito messa al centro dell'attenzione da parte di tutti i maschi facenti parte del personale dell'albergo. Due uomini riuscirono a prendere confidenza con lei : Abdul e Nahgib, entrambi sui quarantacinque . Il primo, impiegato alla reception, era molto gentile e si comportava come un uomo che vuole fare amicizia ( e difatti anche dopo la vacanza i due si mantennero in contatto amichevole). Il secondo invece era una specie di tuttofare, era presente ovunque e dava disposizioni agli altri , al che Marika immaginò che fosse una specie di direttore di sala o qualcosa del genere. Il fatto è che Nahgib era sempre presente anche dove andava lei . Alla colazione del mattino non mancava mai di sedersi al suo tavolo , qualunque fosse l'ora in cui lei scendeva , e si prodigava in ogni genere di complimenti sulla sua bellezza , e ogni tanto le faceva anche domande indiscrete ( perchè una donna bella come te se ne sta da sola in vacanza.. ? e così via ). Nahgib era indiscutibilmente un bell'uomo, proprio il genere che le piaceva di più : abbastanza alto ma sopratutto molto ben piazzato e dall'aspetto molto virile. Il difetto, secondo lei, era che portava i baffi ; Marika, per quanto abbastanza attirata dai barbuti, diffidava istintivamente di quelli che hanno solo i baffi. Associava generalmente I baffi una una personalità equivoca e difatti anche Nahgib era un .. untuoso, probabilmente un lascivo..Probabilmente, pensava Marika, era uno che appena intravedeva una possibililtà con una turista, le si incollava addosso come un francobollo e la tampinava finchè non era riuscito a trovare l'occasione per scoparsela. Ecco cos'era.. Chissà quante se ne era fatte, in un posto come quello... No, non ci pensava neanche a diventare un'altro pezzo della sua collezione. E poi si sentiva impegnata.. Anche se quella testa di cazzo di Marco non era lì , il suo cuore era con lei e poi.. che uomo fantastico che era il suo Marco ! Marika però era una ragazza gentile e anche un pò vanitosa e perciò non poteva fare a meno di sorridere alle attenzioni di Nahgib che arrivarono fino al punto di farle trovare fiori dappertutto, anche in camera. Al quinto giorno, lei era sul mare a prendere il sole , stava dandosi la crema solare protettiva e pensava : come faccio adesso senza il mio uomo che me la spalma sulla schiena ? Proprio mentre pensava questo comparve dal nulla Nahgib in costume dicendo : " hai bisogno d'aiuto ? " N. era sempre stato molto corretto anche se un pò troppo appiccicoso, e allora Marika lo lasciò fare e si mise sull'asciugamano a pancia sotto , indossava un due pezzi . L'uomo iniziò a spalmare la crema facendo dei lenti cerchi... Lei si rilassò e chiuse gli occhi. Stava diventando un dolce massaggio rilassante e Marika non si preoccupò del fatto che durasse tanto a lungo, ma si lasciò andare.. Dopo un bel pò l'uomo improvvisamente disse " Questo lo togliamo " e senza chiedere il permesso sganciò il reggiseno del bikini e le coppe dei seni apparvero in tutta la loro imponenza, schiacciati tra lei e l'asciugamano. Lei aprì gli occhi con un moto di sorpresa ma il movimento dell'uomo era sempre lo stesso e non si allarmò, rilassandosi di nuovo. Questo fu probabilmente percepito dall'uomo come un segno di invito, perchè Marika percepì , dapprima in modo leggero, poi sempre più accentuato, la pressione del corpo caldo dell'uomo che si appoggiava al suo sedere. " Come sei bella " proruppe all'improvviso l'uomo e si gettò su di lei senza ritegno, infilando le mani sotto e avvolgendo i seni mentre lei sentiva contro di sè il suo corpo duro e fremente e la sua bocca aveva iniziato a morderla dolcemente sul collo, provocandole dei brividi involontari. Questo attacco improvviso la sorprese a tal punto da richiare di essere penetrata a tradimento direttamente sul posto , perchè l'uomo nel frattempo si era spostato in basso con una mano e l'aveva infilata nel suo costume... Lei era come in trance ,inebetita... Quel che la fece tornare in sè fu il contatto delle tozze dita dell'uomo con la sua vulva. " Cosa fai .. aiuto ... AIUTO " Era terrorizzata ... Ansimava talmente che aveva paura di non riuscire a gridare. L'uomo si staccò dopo pochi secondì , farfugliando in italiano : " scusa signora, scusa... " " Come ti permetti ? Sparisci immediatamente !" . Rimasta sola, Marika si ricompose e cercò di dimenticare l'accaduto. Quel giorno finalmente Marco telefonò , per la prima volta da quando lei era in Egitto. Lei ne fu felice e per una ventina di minuti gli descrisse un pò tutto: l'albergo, il mare bellissimo ed i pesci nel Blue Hole, la sua abbronzatura ... La voglia che aveva di lui .. Ma preferì non dirgli nulla dello stalking culminato nel grave episodio di molestia sessuale ; M. era molto geloso e poi si sarebbe preoccupato per niente perchè ormai la situazione era sotto controllo , non avrebbe più dato confidenza alcuna a Nahgib. Il giorno passò abbastanza tranquillamente ( N. era sparito ) ma quando si trovò sola in camera si scoprì agitata. Non riusciva a non pensare a quel che era successo sul mare la mattina, il ricordo del tentativo di violazione dell'uomo ( che si era confermato pericoloso ) le ripassava nella testa continuamente. Doveva stare attenta, pensò : l'uomo era molto robusto e se si fosse fatta sorprendere in una situazione in cui non avesse potuto chiedere aiuto, avrebbe potuto avere ragione di lei con facilità. Per distrarsi si masturbò quasi furiosamente pensando all'ultima volta, la settimana scorsa, in cui lei e M. avevano fatto l'amore.Si trovò bagnatissima ad ansimare di piacere, ma neanche al momento dell'orgasmo riuscì a distrarsi dal ricordo del contatto con quel bruto. Non poteva fare a meno di immaginare le dimensioni del cazzo dell'uomo : doveva essere qualcosa di enorme e lei era molto stretta e Marco ( che ce l'aveva molto grosso ) a volte durava fatica ad entrare. Venerdì Marika fu molto contenta di cambiare aria : aveva prenotato un giro in autobus per una visita alle piramidi ( lontane ) e stette fuori tutto il giorno. Al rientro in camera a sera inoltrata trovò una sorpresa: un regalo bellissimo, una collana di corallo molto semplice ma molto bella, con annesso un biglietto di scuse di Nahgib. Non le piacque questa cosa , che la costrinse a ripensare agli eventi del giorno prima. Decise che non poteva accettarla. Al mattino dopo ( era l'ultimo giorno, l'indomani si sarebbe di nuovo imbarcata per il ritorno ) però N. si presentò ancora al suo tavolo con un mazzo di rose rosse ed una faccia molto contrita, si profuse in mille scuse dicendo che era rimasto abbagliato dalla sua bellezza e che si era innamorato di lei, e che perciò umilmente chiedeva che lei lo perdonasse e accettasse il suo regalo. " Va bene ... " Non l'avesse mai detto : l'egiziano si inchinò di fronte a lei, le baciò la mano ( lei non aveva mai sopportato queste smancerie maschili ) e pretese di provarle la collana, che le stava benissimo. Marika stette molto tempo al mare quel giorno : lei è di carnagione chiara e si abbronza poco, ma prende un delizioso colore bronzeo . Voleva completare la sua abbronzatura , col risultato che alla sera era molto stanca , accaldata e quasi piacevolmente istupidita , ma anche irritata per due motivi : Marco non si era fatto più sentire e per di più a causa del cedimento della mattina aveva di nuovo l'egiziano continuamente intorno... era veramente molto stanca, spossata, allentata. Più subiva la corte serrata di N. e più si arrabbiava con M. Nonostante fosse tornato gentile come sempre , l'egiziano aveva un modo quasi offensivo di farle la corte. Era deferente nei modi ma diceva solo e soltanto cose frivole come gli arabi sanno fare benissimo e la spogliava continuamente con lo sguardo ... uno sguardo lascivo, sfacciato, che non lasciava dubbi su quali fossero i suoi pensieri. Dopo cena ed una bella doccia calda durante la quale si era coccolata ancora un pò con le dita ( trovandosi piacevolmente umida ) M. si soffermò a guardarsi allo specchio e quel che vide le piacque . Le tette stavano su bene solo con il reggiseno perchè erano veramente grandi, ma il suo seno insieme a tutto il decoltè era veramente sensuale. Tutto il suo corpo era miracolosamente rassodato e di un bel colore.. aragosta, quella sera. Il contrasto tra il rosso delle gambe e la pancia ed il bianco della zona pubica non era per niente spiacevole. Si girò : un bel culo con solo un pochino di cellulite, grande, che faceva contrasto con la vita abbastanza stretta. Non resistette alla tentazione di vestirsi in un modo che sapeva irresistibile : un vestitino leggero e molto scollato color marrone ben sopra le ginocchia , tacchi molto alti con smalto rosso alle dita dei piedi, un reggiseno a balconcino. Prima di scendere si guardò di nuovo girando ancora intorno allo specchio: no, non andava ancora, il vestito non era aderente ma si vedeva il segno delle mutande e quindi mise su un perizoma ridottissimo. il giro seno era una cosa strepitosa. C'era una festa alla discoteca sul mare e appena arrivata Marika vide che c'erano un sacco di possibili " ganci" ovvero bei giovani interessati a lei; l'aria fresca del mare la rianimò dalla stanchezza e si gettò nella danza. Ogni tanto si fermava a sedere al bar a riposare, e le furono offerti dal barman due o tre drink un pò alcoolici ma freschi e dissetanti che lei tracannò con disinvoltura. Cominciava a girarle un pò la testa per il sole di tutta la giornata e le bevute della sera. Proprio mentre pensava che era stata fortunata ad essere stata lasciata in pace, almeno per quell'ultima sera, ecco che mentre il DJ passava un pezzo arabo lei si sentì presa per una mano e trascinata in pista a ballare .. Era Nahgib che la guidò in una danza araba sensuale di cui lei sapeva solo pochi passi. L'uomo era molto bravo e i due fecero un bel duetto sotto gli sguardi ammirati degli altri. Lui poi volle ancora offrirle da bere e lei non potè rifiutarsi ... Volle poi ballare un lento ; non allungò mai le mani ma lei era ugualmente a disagio perchè per cinque lunghi minuti non potè fare a meno di sentire una pressione inequivocabile sulla pancia. Marika era veramente stanca , provata e perciò disse a N. che voleva ritirarsi nella propria camera. Lui le propose : " Perchè non vieni con me sulla terrazza panoramica a vedere il mare e la luna ? " Lei declinò l'offerta ma lui era molto insistente, e allora lei gli disse la verità : " Sai, mi piacerebbe ma non mi fido più di te dopo quello che è successo l'altro giorno " . Lui sorrise e le assicurò che non aveva niente da temere perchè lui non voleva approfittarsi di lei e perchè il luogo era pieno di gente. In effetti una delle attrazioni dell'albergo era una terrazza posta in alto sul tetto da cui si poteva vedere il mare e le isole vicine , e dotata anch'essa di bar. Marika allora acconsentì. lui la guidò nella hall e poi all'ascensore, e appena dentro lui premette il pulsante dell'ultimo piano. Non appena le porte dell'ascensore si aprirono sulla terrazza Marika capì che c'era qualcosa che non andava : era tutto buio eccetto le luci soffuse che arrivavano dalle strade di sotto e quella della luna piena che illuminava tutto di luce chiara anche se debole. L'uomo si mostrò stupito che il bar fosse chiuso e che non ci fosse nessuno.. Chiaramente mentiva, ma intanto le porte dell'ascensore si erano chiuse e lei era stata dolcemente trascinata per mano dall'uomo ( come si permetteva ? ) verso il parapetto, con la scusa di andare a vedere il panorama. Marika aveva paura, era sola con lui e sapeva che in una lotta avrebbe avuto la peggio , ed erano soli . Le tremavano le gambe ed il suo respiro si fece rotto e profondo.. Decise di fare buon viso a cattivo gioco, sperando di cavarsela, e di cercare di non far capire a lui quanto fosse impaurita. Mentre descriveva il panorama l'uomo le si era messo accanto , troppo accanto, anzi era sempre più incollato a lei e ancora pervicacemente mentre parlava le faceva ancor sentire il suo cazzo duro su un fianco.. Lei fece finta di niente, sperando che di fronte alla sua indifferenza l'uomo smontasse la sua eccitazione. Ancora il cuore le batteva forte e si sentiva confusa, accaldata nonostante il vento di mare che la investiva e le faceva svolazzare il vestito. L'uomo doveva essere senza mutande, riflettè quasi distrattamente , perchè poteva immaginare la consistenza ( sicuramente enorme ) di quel cazzo attraverso i vestiti , poteva stimarne le dimensioni dai suoi centimetri di pelle sotto l'effetto di quel calore e di quella pressione che , ahimè , stava aumentando mentre l'uomo si faceva sempre più vicino, interpretando erroneamente la sua passività come un assenso. Quel cazzo doveva essere ancora più grosso di quello del suo Marco.. Perchè il suo uomo non era lì ? Perchè non era venuto in vacanza con lei ? Con lui non si sarebbe trovata male così. Nonostante la gravità di questa situazione , che durava probabilmente da almeno una decina di minuti, il vento leggero che arrivava dal basso le stava dando una piacevolissima freschezza in mezzo alle gambe.. Trasalì di sorpresa quando ebbe capito che quel fresco lo sentiva perchè là in mezzo era molto bagnata. Ebbe timore che cominciasse a colarle lungo le gambe.. Questo pensiero la mise a disagio, si vergognava pur di fronte a quel porco. Si sentiva torpida ed incapace di reagire.. Diabolicamente lui scelse proprio quel momento per mormorare " bella ... bella .. come sei bella " , si mise dietro a lei stringendole i seni a coppa e cercando di liberare i suoi seni dal vestito ( cosa che gli riuscì rapidamente ). Marika era sconvolta.. Il suo corpo non le rispondeva più e l'uomo approfittava pesantemente della sua apparente disponibilità. Ora era contro di lei, costretta piegata coi gomiti alla balaustra, e mormorando frasi incomprensibili le stava succhiando il collo e titillando i capezzoli eretti al vento . Come faceva a sapere che lei era tanto sensibile nei capezzoli ? Marco diceva sempre che lei aveva quasi tre clitoridi... Marika sentì se stessa che opponeva solo un flebile " no, no, no " all'azione dell'uomo e che il suo corpo stava ansimando pesantemente e dimenandosi .. chiaro, lo avrebbe eccitato ancora di più facendo così. E difatti l'uomo si scostò leggermente , mettendosi di lato, ma solo per avere la possibilità di tirarle su il vestito e iniziare ad accarezzarle le gambe e pastrugnare il suo gran culo. Lei percepì chiaramente la sua sorpresa quando finalmente raggiunse il perizoma e lo trovò fradicio. Dopo averla accarezzata lui si portò alla bocca il dito le che aveva passato fra le cosce e si lasciò sfuggire un gemito di soddisfazione, poi rapidamente le alzò il vestito e si tuffò con la lingua in mezzo a quello che per lui doveva essere un paradiso odoroso. I suoi " no, no no... " ormai si intervallavano a gemiti ... Marika si rammaricava con se stessa : l'uomo la stava trattando come una puttana, non aveva ancora cercato la sua bocca per un bacio e sembrava essere proprio lascivo oltre ogni limite .. Se non riusciva ad uscirne ora, sarebbe andato fino in fondo. L'uomo la stava leccando, aveva scostato il perizoma e lasciandola così piegata in avanti, si era impadronito della sua fessura e la mangiava letteralmente, mentre teneva ancora con le mani le sue tette ormai libere. Era forte e delicato contemporaneamente, le allargava le natiche e le labbra per succhiarla meglio e alternava leccate sul clitoride a piccole penetrazioni con la lingua ;la slinguava ovunque , anche in mezzo alle gambe, sul forellino del culo e sulle natiche e in poco tempo l'effetto non tardò a manifestarsi: la testa le pulsava e ondate di calore partivano continuamente dal basso ventre. Poi l'uomo si alzò e si incollò di nuovo a lei da dietro, e iniziò a passarle il cazzo duro e bollente sulla spaccatura e tra le cosce, così che ad un certo punto lei si ritrovò con il cazzo di lui che le spuntava fuori in mezzo alle gambe ed ebbe l'istinto di allungare una mano per toccarlo.. era caldo e veramente grande, non riusciva quasi a chiuderci sopra la sua piccola mano. Quasi inavvertitamente, fece su e giù scappellandolo. L'uomo al contatto emise un grugnito di soddisfazione.. A questo punto non poteva fare altro che cedere, pensò. Se si fosse tirata indietro probabilmente sarebbe stata presa con la violenza e lui le avrebbe anche fatto male.. era enorme. Meglio lasciarlo fare e tutto sarebbe finito quando lui si fosse preso il suo piacere.. Poi, dovette ammettere a se stessa, era anche molto eccitata. Mentre lei così pensava, l'uomo si era dato da fare e la sua grossa bega, bagnata dei suoi stessi umori, era ormai impegnata all'ingresso della sua vagina. Non voleva che le facesse male e cercò di facilitare la penetrazione: si piegò in avanti con le tette appoggiate sulla balaustra , lo impugnò e con cautela lo introdusse dentro di se. Entrò facilmente, lei era fradicia. Si sentì piena di carne pulsante come mai le era successo. L'uomo era fermo dentro di lei, durissimo, e si godeva le sensazioni che sua vagina stretta e bollente gli dava. Marika si lasciò sfuggire un gemito di piacere. Poi lui si sfilò, la prese per mano e la condusse a una porta che dava su un attico. Lei si rese conto che l'uomo l'aveva condotta in una stanza che aveva tutta l'aria di uno scannatoio personale : al centro campeggiava un grande letto e grandi specchi erano su due pareti mentre su una terza c'era un grande schermo. Non poteva più tornare indietro; sperava che tutto finisse in fretta, si sentiva umiliata perchè l'uomo si stava comportando come un animale e nonostante questo lei non era indifferente a tale trattamento.. Ma era sicura che non avrebbe partecipato fino in fondo. Marika amava molto il sesso ma era di orgasmo difficile , specie con la penetrazione; era molto attaccata a Marco proprio perchè lui riusciva a farla godere con la scopata come mai le era successo prima. Nahgib la spogliò lasciandole solo il reggiseno a balconcino ma tirandole fuori completamente i capezzoli. La fece sdraiare sul letto a gambe spalancate e riprese a leccarla dappertutto : partiva dai piedi per arrivare ai polpacci sodi, all'interno delle sue cosce e infine alla fica dove si soffermava a lungo per poi rifare il percorso inverso sull'altra gamba. Quando , dopo poco, si spogliò anche lui , lei potè vedere finalmente il suo cazzo e ne fu impressionata, era superiore a quanto lei avesse mai visto sia in lunghezza che spessore, con una grande cappella paonazza e tutto striato di vene . All'attaccatura dei coglioni sopratutto era enorme: Marika notò confusamente che mentre il corpo ( vigoroso ) dell'uomo era peloso ma il cazzo era completamente depilato e svettava verso l'alto mentre l'uomo si avvicinava a lei. Non aveva fretta , le passava tra le grandi labbra l'asta che ben presto fu lucida di umori vaginali , e ogni tanto indugiava all'imboccatura impegnando solo la punta. Ancora una volta Fu lei a guidare il membro dentro di sè, impugnandolo con una mano e allargando le labbra con l'altra : con sua sorpresa, il serpente di carne entrò facilmente. L'uomo all'inizio restò a lungo fermo dentro di lei esercitando solo una leggera pressione e riuscì a metterlo tutto dentro fino all'attaccatura dei testicoli. Ancora una volta, si sentì riempita come mai prima d'allora. L'uomo le trasmise una serie di contrazioni ... doveva essere eccitatissimo e forse era già vicino a venire.. accidenti, stasera era veramente pazza e stralunata ... lei non prendeva la pillola ! lo scongiurò " stai attento, ti prego, io non prendo anticoncezionali " Ma lui disse di non preoccuparsi, avrebbe fatto attenzione lui ... Iniziò a muoversi ma di pochi centimetri, continuando a spingere dolcemente .. stava dando modo alla sua vagina di adattarsi a quelle dimensioni. Poi uscì da sopra , si sdraiò accanto a lei e le fece montare su di lui. Quando la penetrò in quella nuova posizione le sembrò che le potesse arrivare ancora più in profondità.. La speranza era che continuasse ad essere delicato o le avrebbe sfondato l'utero. Ma lui continuava a muoversi pochissimo... Le fece togliere anche il reggiseno e le sue tettone torreggiavano su di lui.. L'uomo sembrò impazzire di eccitazione e iniziò a palparle e tormentare i suoi capezzoli in tutti i modi , succhiandoli , mordicchiandoli e stringendoli tra le dita. Lei cercava di sfuggirgli perchè la combinazione di quel palo di carne nelle viscere e di quel tormento era troppo, quando lui le succhiava i capezzoli lei sentiva la fica contrarsi intorno al cazzo.. Senza rendersene conto iniziò a muovere il pube, prima timidamente poi sempre più forte, già in preda al godimento. Quando spingeva indietro il cazzo le dava ondate di piacere sul grilletto; quando spingeva in avanti le sembrava che le arrivasse fino nello stomaco... Questo andò avanti per un bel pò, Marika aveva perso la nozione del tempo. Era così bagnata che tutte le volte che il pube dell'uomo incontrava il suo si sentiva un " ciak " liquido... L'odore di sesso era sempre più forte e le entrava nelle nari e nel cervello. Ad un certo punto l'uomo fece una cosa che la riempì di meraviglia... Sembrava che la conoscesse bene!!!! Si scostò leggermente e con il cazzo ancora dentro, iniziò a masturbarla. Ci sapeva fare .... Ogni tanto rallentava la masturbazione , le dava una serie di affondi nella fica, e riprendeva . Si rese conto che quel cazzo adesso lo voleva .. l'orgasmo montava lentamente ma inesorabilmente. Lui se ne rese conto ... Lei era ormai fuori di sè , gemeva e il suo pube ormai si muoveva veloce in un modo quasi incontrollato. Lui continuò la sua azione imperterrito senza toglierle il dito dal grilletto, finchè lei che ormai si muoveva come una danzatrice su quel cazzo, iniziò , prima sussurrando e poi quasi gridando... " si si si si si SI SI SI SIIIIIIIIIIIII " . L'inizio dell'orgasmo la lasciò senza fiato , si inarcò e prese a gemere , con un grido strozzato. A questo punto l'uomo, che durante l'orgasmo di lei era rimasto fermo con cazzo piantato fino in fondo, cominciò a chiavarla rudemente : le dava grandi colpi dal basso che la squassavano facendo tremolare la sua carne morbida, prese anche a schiaffeggiarla violentemente il sedere e le infilò prima uno, poi due dita nel culo. Quel cazzo che la sfondava la faceva godere così tanto che l'orgasmo non smontava. " Ti piace il cazzo " " siiii ..... " Adesso ti sfondo " e lei : " aaaaghhhh ... " " si così, te lo metto dentro fino alla palle " " uhhh sii.. dai ... " " godi eh ... troia " L'uomo attaccò ad offenderla pesantemente ma quel trattamento l'aveva fatta impazzire di piacere e così lei rispondeva " si , si, sono la tua troia " con il viso stravolto dal godimento . " ora ti riempio sai " " ohhhhh ... " " ti vengo dentro, ti metto incinta" " no, no, no, ohhh..." " ma lo vuoi ancora, troia ? " facendo seguire alla domanda un affondo " siii .... non tirarlo fuori .. lo sento fiino nello stomaco.. siiiii " Continuò a chiavarla selvaggiamente , dopo un pò lo sentì ingrossare dentro mentre un secondo orgasmo stava montando ancora improvviso... Arrivò nel momento in cui la vagina fu riempita da un getto caldissimo di sperma. Fu fortissimo e questa volta solo vaginale ... l'uomo stava impazzendo di piacere, mentre la sua fica , lo sentiva, si stava contraendo intorno a quel cazzo e lo mungeva fino all'ultima goccia. Sapeva che sarebbe potuta rimanere incinta, ma non riuscì a protestare: ogni capacità di ragionamento era fuori gioco. L'incontro si protrasse fino all'alba. L'uomo non le permise mai di lavarsi completamente, ma solo qualche abluzione rinfrescante sui genitali esterni. Voleva possederla come femmina e marchiarla con il proprio odore e le proprie secrezioni . Lei si sentiva succube , nonostante la stanchezza lo voleva ancora, e dappertutto.. la seconda volta lui , usando schiuma da barba e lametta, la depilò completamente. Pose due guanciali sul letto , la fece mettere supina e le allargò le gambe. Facendo abbondante uso di olio di vaselina, cominciò a massaggiarle il culo e la fica esposti a mano piena, penetrandola ogni tanto in entrambi i buchi con una , due , tre dita; contemporaneamente le fece passare una mano sotto e le disse : " adesso toccati ! " Marika obbedì e quasi meccanicamente iniziò a masturbarsi. L'uomo proseguiva nella sua azione e ogni tanto si fermava a guardare come in contemplazione dei suoi buchi allargati. Poi si coperse il cazzo di olio .. Marika vedeva tutto allo specchio, con la faccia schiacciata sul letto. Adesso si stava sgrillettando furiosamente, quel cazzo l'avrebbe spaccata in due come una mela ma era quello che voleva.. Venne urlando in un caos indissolubile di piacere , dolore e sottomissione nel momento in cui sentì il cazzo che entrava tutto, fino alle palle. Fu inculata per almeno tre quarti d'ora e venne altre due volte, l'ultima quando finalmente ricevette un altro getto caldo , stavolta nel retto. La terza volta, l'uomo la fece sdraiare sul letto a gambe aperte e la leccò a lungo sulla fica depilata. Le sensazioni nuove della lingua di lui sulla fica senza peli la fecero eccitare di nuovo. Poi lui tirò fuori da un cassetto del comò un grosso fallo di plastica : Marika sapeva che era un vibratore, ma non l'aveva mai usato. Ne fu rammaricata : voleva essere riempita con quel palo di carne , invece. Ma lui le tormentava il clito con la lingua e la chiavava con il vibratore acceso... Marika godeva e godeva ... Quando le mise il vibratore in mano , e accompagnò l'altra sul suo clitoride, obbedì ancora e iniziò a masturbarsi con entrambi, come lui voleva. Lui si mise a sedere sulla poltrona a lato e accese lo schermo. Si masturbava e il suo cazzo gonfio e lungo svettava ben al di sopra del suo ombelico, e sullo schermo si alternavano due riprese della prima scopata: in una, c'era un primo piano del suo viso stravolto dal piacere mentre era sopra di lui, e nell'altra invece lui zoomava sulla sua vagina oscenamente dilatata e sul cazzo fradicio di umori che lentamente faceva dentro e fuori. Marika non resistette a lungo , e ben presto urlò il suo piacere quando vide e sentì se stessa godere nel video. Non ci fu bisogno di dire niente quando lui salì sul letto in ginocchio ed avvicinò il pene gonfio alla sua bocca: si fermò solo a guardarlo un momento e lo imboccò, iniziando un lento pompino, come piaceva a lei. lo segava lentamente e prima timidamente lo baciava, poi sempre più golosa arrivò a cercare di introdursi in gola quanta più carne possibile, anche se il farlo era scomodo e rischiava di slogarsi la mascella. Nel frattempo, lui dolcemente la insultava dandole della vacca e la palpava ovunque, strizzandole i capezzoli e schiaffeggiandola sulla fica depilata. Poi prese il comando e il pompino diventò una vera e propria chiavata in bocca : le sembrava del tutto naturale che l'uomo la usasse come strumento di piacere, pensò mentre lui le aveva presa la testa e le imponeva un ritmo serrato con le mani . Ora stava per venire e dava colpi di reni sempre più forti, quasi soffocandola e provocandole una gran produzione di saliva. All'orgasmo lui le diede un gran colpo di reni scaricandole nelle tonsille un fiotto di sperma che lei fu costretta a ingoiare, e poi lo tirò fuori continuando a schizzarla in viso e sulle tette.. Marika era impressionata dalla quantità di sborra che l'uomo riusciva a produrre. Continuò così per tutta la notte; Marika era spossata ma quell'uomo riusciva sempre a farla eccitare di nuovo, e ogni nuovo orgasmo era sempre più devastante del precedente. ridotta ad una bambola senza volontà, accettò anche di posare per l'uomo nelle posizioni oscene che lui le imponeva.. mentre lui la riprendeva con la cam. Alla fine si addormentò , distrutta.. Il risveglio fu traumatico: l'uomo se ne era andato lasciandola sola, e appena alzata il primo impulso fu di andare al lavabo a darsi una sciacquata al viso. Si guardò allo specchio : era completamente sfatta , sul suo viso di solito pulito e dolce erano spuntate le occhiaie , i capelli erano sporchi di schizzi di sperma e si sentiva impiastricciata ovunque. Si rivestì ma fu costretta a tornare verso la sua camera senza il perizoma, che evidentemente l'uomo si era preso come trofeo. tutto il basso ventre le doleva, La fica era diventata una galleria.. Si eccitava ancora suo malgrado quando pensava a cosa era successo la notte prima, ma era veramente infastidita di come si era lasciata andare, era meglio dimenticare tutto. arrivata nella sua camera l'aspettava un'altra sorpresa sgradevole : l'uomo le aveva lasciato un pacco con la dedica : " per non dimenticarti di me , N. " che conteneva un vibratore doppio.. Marika non aveva mai visto una cosa del genere, ma ne immaginò subito l'uso. Era formato da due falli di gomma paralleli, a pochi centimetri di distanza l'uno dal'altro, uno dei due era molto più grosso dell'altro .. Era per la doppia stimolazione, anale e vaginale. Lo portò via solo perchè si vergognava troppo a farlo trovare nell camera che stava lasciando.. A casa, non pensò più alla disavventura egiziana e si guardò bene di farne parola a nessuno, Marco compreso. Una sera, si stava masturbando e pensava ad una delle sue fantasie più eccitanti : fare l'amore lei, Marco e un'altra donna. Come sarebbe stato bello averlo dentro invece di sgrillettarsi, pensò. Le sovvenne che c'era il vibratore: l'associazione di idee fu immediata così come il desiderio di provarlo. Si adattò ad usare un pò d'olio cosmetico, per il buco del culo, perchè non aveva altro. Lubrificato, l'atrezzo entrò subito contemporaneamente in entrambi i buchi, regalandole subito sensazioni meravigliose.. Perchè Marco non gliene aveva mai regalato uno ? Eppure, una volta ne avevano parlato. Marika proseguiva nella sua fantasia ed era in estasi ... Quando, le si insinuò prima in sottofondo, poi sempre più insistente il collegamento con la violenza subita. Le poteva anche andare peggio, pensò.. Peggio ? C'era il rischio che su qualche sito porno adesso ci fossero caricati i suoi video.. i video compromettenti.. Nonostante i pensieri molesti l'orgasmo saliva implacabile. Ansimava .. Si le era andata bene .. si , poteva anche succederle molto peggio , si si si, essere presa in mezzo ad un gruppo di arabi infoiati tutti dotati di cazzi enormi... si si si si ... Le urla di piacere furono tali che lei si preoccupò che qualcuno venisse a bussare alla porta per sapere se qualcuno si era fatto male. Al mattino dopo, scese giù in strada per andare a lavorare e trovò una busta nella cassetta delle lettere. Conteneva una lettera di Nahgib.. Diceva semplicemente : " Cara Marika, ho mostrato i nostri video ai miei amici , e sono rimasti tutti incantati dalla tua bellezza , dalla tua passionalità e dal tuo fisico davvero notevole. Anche loro vorrebbero conoscerti. Vieni presto, ti allego i soldi del viaggio . Tuo, Nahgib " L'effetto fu tale che dovette tornare su per mettersi un assorbente leggero. Nel giro di pochi giorni era diventata la troia personale di N. e dei suoi amici.

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