Sono sola in casa. Stanca
dopo una giornata di lavoro. Ho bisogno di rilassarmi.
E’ proprio il caso di
fare un bel bagno.
Preparo tutto il
necessario per rendere accogliente l’ambiente.
Un bel tappeto peloso ai
piedi della vasca. L’accappatoio poggiato vicino, pronto per essere
infilato quando esco.
La radiolina sul muretto
dove accesa a volume basso crea un minimo di vivacità.
Spargo i miei sali
profumati nella vasca.
Apro l’acqua calda.
Prima esce tiepida e poi
accompagnata da una nuvola di vapore. Lo specchio si appanna e la mia
piccola figura appare sfocata.
Inizio a spogliarmi. Di
fronte allo specchio.
Prima i calzini bianchi e
corti. Sono ancora bambina per certe cose. Poi i jeans sdruciti.
Vecchissimi.
La maglietta colorata. Mi
volto e mi rimiro nello specchio. Si sono io.
Il mio viso è accaldato
dalla temperatura che man mano sale nel bagno. Due pomelli rosati
appaiono sulla mia pelle ambrata.
Tolgo gli ultimi pezzi,
reggiseno e mutandine.
Mi riguardo nello specchio
e mi osservo. Il mio esile corpo fa capolino tra le nuvole di vapore.
Le spalle sono tonde ed abbronzate. I miei piccoli seni si ergono
come pesche mature. La pancia è anch’essa abbronzata.
Mi piaccio. Non sono
niente di particolare ma l’insieme dei dettagli mi attrae. Un
ciuffo di pelo nero e riccio fa capolino alla base dello specchio.
Chiudo l’acqua calda ed
apro la fredda per portarla ad una temperatura gradevole.
Vi scivolo dentro. Prima
il piede destro poi sinistro.
Poi piego le cosce e
l’acqua mi arriva ai glutei.
Piacevole.
Mi siedo e allungo le
gambe, ora l’acqua mi arriva fino alla vita.
Mi stendo e sono
completamente immersa.
E’ veramente bello fare
il bagno, l’acqua calda, il leggero sentore dei sali che inonda la
stanza, il sottofondo musicale.
Prendo la mia saponetta
preferita, un grosso blocco di sapone di Marsiglia.
Simile a quello con cui le
nostre mamme facevano il bucato.
Provo ad insaponarmi le
mani ma un po’ le dimensioni della saponetta ed un po’ le mie
mani tremanti lo fanno cadere.
Si appoggia pesantemente
tra i seni. Sono bagnati ed il sapone scivola.
Giù sullo sterno, sulla
pancia piatta dove qualche addominale fa una timida presenza.
Continua a scivolare sulla
pelle umida.
La sensazione di piacere è
mescolata ai brividi che partono ad ogni minimo movimento del sapone
freddo a contatto con il mio corpo. Chiudo gli occhi.
Si ferma. Sul pube. Sì
proprio lì.
Ho la piena consapevolezza
della sua presenza, la sento su di me.
Per un istante il mio
cervello sostituisce il sapone con un altro oggetto di desiderio: te.
Vorrei che al posto del
sapone ci fossi tu.
Sdraiato sopra di me. Con
tutto il tuo corpo. Ti desidero. Vorrei averti qui.
Vorrei fare l’amore con
te. Vorrei le tue mani al posto del sapone.
Le tue desiderate mani che
conoscono a menadito la mappa del tesoro del mio corpo.
Che mi esplorano, che
m’innalzano, che mi regalano il piacere.
Riapro gli occhi.
Il sapone è ancora lì.
L’acqua si è un po’
freddata.
Riapro l’acqua e termino
di lavarmi.
By Cris
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