domenica 6 giugno 2010

Il risveglio


Mi sveglio con una meravigliosa sensazione di pace, non ricordo il sogno è stato comunque bello ( o è perché ieri sera abbiamo fatto l’amore?).
Vagamente, poi più chiaro , i colombi che tubano sulle torri della città vecchia arrivano alle mie orecchie, insieme al picchiettare della pioggia. Come piove bene sui tetti, mentre noi siamo qua nella nostra mansarda! Mi sento in un nido caldo e sicuro, cerco di non svegliarmi, di rimanere a questo livello di consapevolezza in cui tutto è possibile, in questa terra di confine tra sogno e realtà dove il tempo si ferma. Brividi piacevoli partono dalla nuca e si propagano giù per la schiena, mentre mi rintano sotto le coperte.
Piano piano mi rendo conto di chi sono e della tua presenza: sei lì , accanto a me e stai ancora dormendo. Prima mi arriva il tuo odore ed il tuo calore, poi mi giro verso di te e vedo il tuo profilo alla luce debole del mattino grigio; non riesco a vederti, il tuo corpo abbronzato è una macchia di colore tra le lenzuola bianche.
Cerco allora di ricordarti e ti ricordo bella, bellissima nei tuoi jeans scoloriti, nel tuo sorriso, nella tua pena, nel tuo dolore, nel tuo costume da bagno, nel tuo vestito bianco, nella tua gioia, quando esci bagnata dall’acqua, quando il tuo viso si bagna di pianto, quando lavori davanti al PC, quando mi prendi per il culo, quando ti arrabbi…
Adesso sei sdraiata a pancia in giù e non voglio svegliarti, ma non posso fare a meno di toccarti. Inizio ad accarezzarti la schiena proprio in mezzo; cerco di essere leggero e sensibile come i brividi della pioggia che ormai abitano nella mia schiena. Le mie dita vagano a lungo sui nodelli delle vertebre, sui capelli della nuca, sul tuo cespuglio finchè percepisco un movimento sinuoso della tua schiena, una flessuosa approvazione da gatta. Allora mi faccio più ardito e scendo a baciarti sulle spalle e sulla nuca.
Ti giri e mi offri la tua bocca indolente ed impastata di sonno. Il tuo bacio è lungo e profondo, la lingua esigente e ponderosa; mi sento superbamente violato.
Poi ti volti ancora di là… Capisco che vuoi goderti questo limbo di sensazioni e allora mi piego su un fianco e mi appoggio a te lentamente, il contatto del mio corpo caldo con il tuo è bellissimo, come la mia eccitazione contro i tuoi glutei.
Voglio baciare anche la tua seconda bocca, la mia lingua è dentro di te e ti esplora a lungo, il tuo sapore è acre e dolce.. Il tuo bacino è avido delle mie carezze, lo vedo da come si piega all’indietro a cercarmi ed io cerco di rispondergli, percorrendolo dappertutto in modo sempre più irregolare, dentro e fuori, all’interno delle cosce e sul solco tra i glutei.Torno su sulla schiena e ti bacio e ti succhio sul collo e sulle orecchie, ancora ti giri verso di me ed i nostri corpi si intrecciano, questa volta il tuo bacio è calore e passione, la tua lingua saetta dentro di me…Torno sdraiato di schiena e ti trascino su di me, le tue gambe mi avvolgono, sento il calore umido della tua vulva contro il mio sesso.Fuori la pioggia batte implacabile; adesso sono tutto dentro di te, e tu sei sopra di me, piccola ed immensa. I nostri corpi conoscono alla perfezione questa danza che sempre si rinnova.Ricordo le prime volte che stavamo insieme; la mia attenzione eccessiva nei tuoi confronti, alle tue esigenze ed alle tue frustrazioni di donna, come avevo paura di ferirti, di urtare la tua sensibilità; ero talmente concentrato su di te che non riuscivo quasi a raggiungere il mio piacere. Adesso invece so che sei donna e femmina e che posso cercare il mio orgasmo senza freni e senza altruismo eccessivo; lo cerco e faccio a gara con lui, è sempre lì vicino, mi diverto a farmi quasi raggiungere ed allontanarlo per poi sentirlo ancora vicino.Voglio il tuo odore, il tuo sapore! Cerco con la lingua il tuo collo, la tua bocca, succhio i tuoi seni, mi affondo tra le tue ascelle e ne aspiro il profumo, mentre stringo i tuoi glutei. Finalmente il mio cervello inizia a spengersi in te : non c’è più niente, non c’è più la pioggia, non il tempo, non questo letto e questa stanza, non c’è più pensiero ma la consapevolezza di questo momento, ci sono solo io dentro di te e tu dentro di me; il nostro orgasmo arriva con un grido e con una lunga serie di contrazioni, alle quali non posso e non voglio resistere.
Dopo l’amore ti abbandoni ancora su di me, ti tengo così ancora per un po’ e poi scivoli al mio fianco; i brividi della pioggia si confondono con quelli della tua mano che gioca sul mio petto. 


By Des 

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