giovedì 8 luglio 2010

Disavventura a Firenze

Era primavera inoltrata eravamo a Firenze io e la mia donna, Miriam.
Faceva decisamente caldo e quindi andavamo in giro piuttosto sbracati, con vestiti leggerissimi. 
In quel giorno ci accadde la disavventura che sto per raccontare.
La mattina siamo stati in giro per il centro, ed il pomeriggio abbiamo preso l'autobus per Fiesole. Dopo due o tre fermate, l'autobus era stracolmo e andava a rilento per il traffico cittadino. Eravamo entrambi in piedi, l'uno davanti all'altra, così che lei mi offriva il panorama delle sue tettone dalla scollatura del camicione nero lungo che , insieme alle infradito e ad un minuscolo perizoma, costituiva l'unico capo di abbigliamento che indossava. Dopo cinque minuti di viaggio, mi resi conto ce c'era qualcosa che non andava. Miriam, che era stata finora molto allegra, chiaccherona e su di giri , adesso aveva una faccia seria ed assorta, come se pensasse a chissà cosa. Non ci misi molto a scoprire la possibile causa: c'era un uomo dietro di lei, letteralmente incollato a lei da dietro. Un borsaiolo! Pensai allarmato , e le sussurrai all'orecchio : "Passami subito la borsa.. " Lei obbedì immediatamente e così la sua borsetta la presi io a tracolla. Mi sembrò di avere risolto il problema e pertanto mi rimisi tranquillo, dopo aver lanciato un'occhiataccia al presunto taccheggiatore, che era un ragazzo ben messo dall'aria un pò trasandata con la barba un pò incolta. dopo poco tempo però mi resi conto che qualcosa mi sfuggiva ancora: il ragazzo non si era mosso di un millimetro e la mia lei , nonostante fossimo vicino ad un finestrino che sparava un bel vento fresco con il bus in movimento, sembrava rossa e accaldata. Ad un certo punto sobbalzò ma rimase ferma dov'era come se volesse dissimulare qualcosa che l'aveva sorpresa .. Un sospetto prese forma nella mia mente. E se il ragazzo invece di essere un borsaiolo , fosse stato un molestatore ? Nonostante il dubbio, non dissi niente : non dubitavo di quella che sarebbe stata la sua reazione, se veramente lo sconosciuto l'avesse palpata. Eppure .. Miriam era sempre più confusa e turbata, anche se non diceva niente. io sorvegliavo il ragazzo, potevo vederlo a malapena perchè era esattamente dietro di lei e dato che lei è alta quanto me, il suo viso ed il suo corpo me lo nascondevano.. Egli comunque era perfettamente impassibile, e non rispondeva alle mie occhiate. Un altro scossone di sorpresa della mia lei; Stavolta si girò a guardarlo, sicuramente con aria minacciosa, ma lui stavolta ricambiò lo sguardo con un'aria tra il beffardo e la sfida. Quando lei si girò di nuovo verso di me, sudava ed era rossissima in viso.. Stavo per decidermi a fare qualcosa, anche se mi scocciava terribilmente fare una scenata in pubblico quando invece probabilmente mi stavo inventando tutto io.. Quando con mio sollievo sembrò che la faccenda si risolvesse da sè; vidi con la coda dell'occhio che il ragazzo si era scostato dal sedere della mia donna, mettendosi a lato di lei . Miriam nel frattempo si piegò in avanti appoggiandosi a me e cingendomi le spalle con le sue braccia. Anche se il movimento era involontario , non mi piacque perchè in quel modo avrebbe sporto il sedere indietro e questa posa poteva essere presa per un'offerta sessuale.. .. Non ero indifferente alle sue tettone appoggiate al mio petto e al suo effluvio di femmina. Adesso , con il fiato corto , si sporse ancora di più verso di me e ansimando mi sussurrò: " ... mi stanno palpando .. " Ero stupefatto, conoscevo bene Miriam e l'istinto mi diceva che era eccitatissima, e poi non si era spostata di un millimetro, anzi ... Non potevo crederci, un maniaco toccava la mia ragazza e lei partecipava, stava godendo! Adesso mi stava facendo la cronoca di quel he succedeva " caro.. è arrivato..." Indovinai subito cosa voleva dire: le aveva messo una mano sotto e la stava rovistando tra le cosce.. Miriam non riusciva quasi più a parlare, mi disse qualcosa ma con voce rotta ma i parve di capire solo qualcsa come " in mano " e farfugliò qualcosa come Coca Cola.. Ma non capii niente. Adesso la sentivo agitare il sedere , il suo dimenarsi si trasmetteva a me per il contatto tra noi. " ohhh.... " ancora al mio orecchio. Immaginai che la stesse masturbando, immaginai le dita di un estraneo nella sua fica e una immediata erezione mi tese i pantaloni, con mia sorpresa: avevamo fantasticato di un altro uomo e lei godeva da pazzi quando lo facevo durante il rapporto, ma finora era stato solo un gioco. Poi, L'atto finale. Il ragazzo aveva lasciato ricadere il camicione, stava armeggiando con qualcosa in basso che io non potevo vedere .. Il resto accadde in fretta: il ragazzo in un baleno alzò il camicione di lei e riprese la posizione di prima, premendola da dietro. Ancora un gemito represso di Miriam.. " che succede " Le sussurrai.
Non rispose subito ma si sbottonò un bottone davanti e guidò la mia mano in mezzo alle cosce. Non ci fu spazio per un moto di gelosia: sarebbe stato ipocrita, ormai avevo messo una mano in tasca e mi stavo segando attraverso i miei pantaloncini leggeri, e lei l'aveva capito. Ecco quello che sentii: non riuscivo più a sentire al tatto alcuna traccia del perizoma che lei aveva indossato la mattina, e la mia lei era con la fica completamente al vento. In mezzo alle cosce di miriam c'era una nerchia spropositata, enorme e tutta segnata da rilievi, e stava appoggiato premendo sulla sua fichetta ( completamente depilata ) soltanto in virtù della propria tremenda erezione. Finalmente capii la frase sommessa di prima: era grosso come una lattina di Coca.. La mia ragazza adesso si era ancora abbassata piegando leggermente le gambe e da me sostenuta, dondolava impercettibilmente il bacino passandosi quel grosso dildo di carne sulla vulva. Lei era talmente zuppa che nel giro di un paio di minuti anche il cazzo del ragazzo era completamente lubrificato. Poi, il ragazzo cominciò anche lui a muoversi avanti e indietro e ad ogni movimento dei due la bega si impegnava all'ingresso accompagnata da un " ahh.." di lei , e poi  scivolava via . questo accadde per quattro o cinque volte , poi finalmente il serpente di carne trovò la strada dentro la mia ragazza. . "Ahhh.. siii ... Toccami " Obbedii.. Non fu difficile trovare il suo clitoride gonfio e sporgente su quella fica aperta, ma fu troppo per me : quando le mie dita incontrarono quel palo che dolcemente la stava sventrando, me ne venni nei pantaloni. " oddio ... sto per venire.. non ce la faccio .. è troppo... " Ricevetti il suo orgasmo dopo pochi colpi .. 
Riuscì a contenersi ma era sudata, paonazza e faceva certe facce, che temetti davvero che ci scoprissero. "Mi scopa ancora.. mi sta devastando.. " Fu pompata , molto molto lentamente ma tanto a fondo per altri dieci minuti, ovvero fino al capolinea ( l'autobus fortunatamente rimase sempre strapieno ) . Volle che io la sgrillettassi e venne altre due volte. L'ultima fu spettacolare e mi lasciò ammirato: lei iniziò ad avere movimenti pelvici quasi incontrollati, che sia io che lui cercammo di nascondere facendole scudo coi nostri corpi. cominciò a sussurrarmi : " oddio , sto per venire ancora.. è sempre più grosso.. ecco ecco.. ohh mi viene dentro ohhh " Alla fine il ragazzo aveva per un attimo perso ogni ritegno e le aveva dato due o tre colpi d'ariete, inarcandosi in modo da affondare tutto dentro di lei nel momento del godimento supremo. Anche lei esplose e tentò di gridare " VENGOOOOOO... " Dovetti tapparle la bocca con la mano. Fu un vero miracolo che non venissimo scoperti. Il ragazzo si ricompose in fretta e sparì tra la folla alla fermata. Andammo a ricomporci subito nel bagno di un bar , e lì potei constatare l'effetto devastante di quel cazzo sulla fica della mia miriam : era rossa , gonfia e completamente slabbrata. Quel che mi lasciò di stucco fu la quantità di liquidi che colava dalle sue cosce, e capii che aveva ricevuto in fica una sborrata eccezionale . La sera poi mi raccontò che per dieci minuti il ragazzo l'aveva tormentata palpandola ovunque da sopra i vestiti ( o meglio, quel poco che portava addosso ) e poi facendole sentire da tutte le parti quello che le era sembrato fin da subito una sberla di cazzo impressionante. Lei era dapprima paralizzata dalla sorpresa e poi anche infastidita. Il ragazzo , completamente noncurante del rischio e della situazione imbarazzante, aveva continuato la sua azione imperterrito. Dopo un pò, lei aveva deciso di ignorarlo, piuttosto che piantare un casino. Tanto, in mezzo a tutta quella gente, pensava, non avrebbe potuto fare molto.. Ma, proprio mentre pensava: " Però, deve essere proprio grosso.. " il ragazzo le aveva preso la mano e l'aveva infilata nei pantaloni, portandola a cingere un mostro di carne che l'aveva lasciata turbata e sgomenta.. Tanto incapace di reagire che il ragazzo l'avea costretta per alcuni secondi a fargli una sega. 

Non ci furono conseguenze gravi nè per il nostro rapporto nè per altre cose, ma questo episodio ci rese complici a tal punto che da allora in poi per tutta quella estate combinammo insieme una quantità infinita di porcate ! :-)

Nessun commento:

Posta un commento